All you need is noise. Così abbiamo scritto per anni nelle locandine, nei post, nei flyer. Così abbiamo intitolato seminari e progetti rivolti anche ad attori pubblici, pur consapevoli che, nella “norma”, si preferisse il decoro. Intanto, una neanche-troppo-improvvisa e imprevedibile emergenza epidemiologica ha spento gli amplificatori, lasciando prefigurare una futura normalizzazione dell’offerta culturale – non abbiamo mai creduto, del resto, che la pandemia ci avrebbe reso migliori. Il rumore, comunque, è un’attitudine, un po’ come il punk e (forse) l’autonomia. Continua a prodursi senza elettricità e nonostante tutto. Il silenzio del rumore…, declamava meccanicamente Battiato in un pezzo che apriva uno dei migliori dischi italiani degli anni Settanta. E allora, dopo più di un anno, è giunta l’ora di riaccendere le macchine che, in fondo, non abbiamo mai davvero spento, e di scavare negli archivi di quasi vent’anni di registrazioni sghembe, di concerti off, di collaborazioni con tanti e tante. Ci mettiamo in gioco non – per il momento – con un festival, ma con un ciclo di eventi all’insegna, come sempre, della sperimentazione sonora e sociale e con il lancio imminente di un archivio musicale ed emozionale (i 40 e passa dischi in formato digitale prodotti da Brusio Netlabel), a testimonianza di una scena che è cresciuta e si prepara a una traversata nel deserto. Non siamo i soli, del resto e, fortunatamente, non siamo soli. E non vogliamo tornare alla normalità, giacché essa è (ed era) nemica dell’esperienza e dell’espressione. In attesa di aggiornamenti, segui il rumore!